Mezzo secolo di carriera per il più grande jazzista italiano
di Alessandro Ceccarelli
Pensieri e riflessioni di Enrico Rava
“Credo negli individui. E in Italia ci sono tanti artisti che suonano molto bene. Però, se posso permettermi un’osservazione critica, non è che ce ne siano altrettanti con un progetto originale, nuovo. Abbondiamo di ottimi sessionman, che suonano il jazz come si suonava trent’anni fa.“
“Porgy And Bess” è una delle maggiori opere nate in America e ha conosciuto delle formidabili versioni jazzistiche, come quella di Louis Armstrong e Ella Fitzgerald e l’altra di Miles Davis con l’orchestra di Gil Evans, un disco che continua a emozionarmi ad ogni nuovo ascolto.“
“Michael Jackson. Ho scoperto, un po’ tardi, che era un genio, cantante, ballerino, musicista completo; soprattutto aveva un controllo assoluto dei suoi faraonici progetti, alle prove del suo spettacolo “This Is It” anche il giorno prima di morire era lì a controllare ogni dettaglio con una precisione maniacale… A me piace che sul palco accadano cose inaspettate.“
“Da ragazzo sono cresciuto con Faulkner e Steinbeck. Ma soprattutto con Scott Fitzgerald, di cui mi pare di saper quasi tutto. Sono un fan assoluto. “Il grande Gatsby” l’avrò letto quattro volte. Amo come scrive, i dialoghi, i rapporti tra i personaggi, il clima anni Venti, anche se il jazz, con Fitzgerald, c’entra poco. Un altro che ha viaggiato molto con me è “Moby Dick”.
“Enrico ha il dono della semplicità.
Questa cela un’umanità che tesse
gli incontri e si traduce in musica”
(Paolo Fresu)
E’ senza ombra di dubbio il jazzista italiano più famoso nel mondo. Il suo suono, il suo fraseggio e il suo stile sono unici, ineguagliabili e immediatamente riconoscibili. E’ il degno erede e discepolo dei grandi interpreti dello strumento a fiato per eccellenza come Miles Davis, Chet Baker, Clifford Brown e Freddie Hubbard. Il suo fraseggio, apparentemente semplice e melodicamente espressivo, è caratterizzato da repentine ascese al registro acuto. Il suo lirismo e le sue infinite capacità improvvisative fanno di lui un gigante della musica afroamericana. Un evento che ha cambiato la sua vita per sempre è stato quando vide a 18 anni Miles Davis in concerto. Per il giovane aspirante jazzista fu una vera e propria folgorazione. Di quell’evento Rava disse in seguito: “Visto dal vivo era cento volte meglio che ascoltarlo sui dischi. Alla fine di quel concerto decisi che avrei suonato la tromba. Capii che era quello che volevo fare nella vita”.Nella sua lunga carriera ha incontrato e collaborato con alcuni dei più grandi nomi a lui contemporanei: da Michel Petrucciani a Richard Galliano, da Pat Metheny a John Abercrombie da Gato Barbieri a Steve Lacy, da Roberto Gatto a Stefano Bollani, virando spesso sulla musica leggera d’autore (si pensi alle collaborazioni con Ivano Fossati e Paoli/Vanoni).
Miles Davis è stato un modello di vita, un’ispirazione continua per comprendere a fondo l’essenza e il significato del jazz; carpire e assimilare il “mistero” di come improvvisare su una serie di accordi e quali note suonare e quali evitare. Enrico Rava è nato a Trieste il 20 agosto 1939 per caso, come ha raccontato egli stesso; di famiglia piemontese da generazioni, è cresciuto a Torino dove ha cominciato a suonare da autodidatta il trombone in bande dixieland. Il primo trombettista che ha ascoltato fu Bix Beiderbecke, che influenzò molto il giovane musicista. Trasferitosi a Roma nei primi anni sessanta, ha avuto modo di collaborare con importanti musicisti, in particolare con Gato Barbieri (che fu fondamentale all’inizio della carriera di Rava) e con Steve Lacy. Con il primo ha registrato nel 1962 la colonna sonora del film di Giuliano Montaldo “Una bella grinta”.
Quando Gato Barbieri sentì suonare Rava per la prima volta gli disse: “Guarda che tu hai talento, un bellissimo suono. Non mollare”. Quelle parole furono decisive per il giovane trombettista ancora artisticamente insicuro. Con Steve Lacy ha suonato in un quartetto e si è trasferito in Argentina per qualche tempo, dove ha registrato nel 1966 “The Forest and the Zoo”, considerato uno dei dieci dischi essenziali del free jazz. Da lì, nel 1967 si è trasferito a New York, dove ha vissuto e lavorato per una decina d’anni collaborando fra gli altri con la Jazz Composer Orchestra e partecipando all’incisione dell’epocale disco “Escalator Over the Hill” della pianista Carla Bley. Ha collaborato con importanti musicisti come Lee Konitz, Pat Metheny, Michel Petrucciani, John Abercrombie, Joe Henderson, Paul Motian, Richard Galliano, Miroslav Vitous, Joe Lovano e Roswell Rudd.
Nel 1972 incide il suo primo album da leader di un quartetto, “Il giro del giorno in 80 mondi”. Con questa nuova formazione suona in vari club newyorkesi, in giro per l’Argentina e l’Europa riscuotendo molti consensi. In seguito ha registrato numerosissimi album con musicisti italiani, americani ed europei, fra i quali il sassofonista Massimo Urbani (morto prematuramente a 36 anni), il pianista Stefano Bollani e il chitarrista John Abercrombie. Nel 1975, partecipa, non accreditato per l’usanza dell’epoca, al disco di Giuni Russo: “Love is A Woman”.
Attualmente è leader di un quintetto in cui figurano Gianluca Petrella al trombone, Roberto Gatto alla batteria, Rosario Bonaccorso al basso e Andrea Pozza (che ha sostituito Stefano Bollani) al pianoforte, con cui ha registrato vari dischi per la Ecm. Nel 2007 ha ricevuto una Nomination come Best Jazz Act per il prestigioso Italian Jazz Awards l’Oscar Italiano del Jazz votato dal pubblico e nel 2008 ha ottenuto una Nomination come Best Jazz Album con “The Third Man”, in duetto con Stefano Bollani, per la seconda Edizione degli Italian Jazz Awards. Nel 2009 l’Auditorium Parco della Musica di Roma lo ha incaricato della direzione del Jazz Lab con il quale ha realizzato alcuni progetti, quali Rava suona Gershwin e Rava on the dance floor, basato su musiche di Michael Jackson riarrangiate con Mauro Ottolini.
DISCOGRAFIA
Jazz a confronto, 14 | ? | Horo | Enrico Rava |
The forrest and the zoo | 1966 | ESP | Steve Lacy (con E.Rava, Johnny Dyani, Louis Moholo) |
Stereokonitz | 1968 | RCA | Lee Konitz (con E.Rava, F.D’Andrea, G.Tommaso, G.Munari) |
Crucial moment | 1968 | Rearward / Schema Rec. | Giorgio Azzolini (con E.Rava, F.D’Andrea, A.Romano) |
Escalator over the hill | 1971 | JCOA | Carla Bley, Mike Mantler |
Il giro del giorno in 80 mondi | 1972 | Black Saint | Enrico Rava |
The Katcharpari Rava | 1973 | MPS | Enrico Rava |
Quotation marks | 1974 | JAPO | Enrico Rava |
The pilgrim and the stars | 1975 | ECM | Enrico Rava |
The plot | 1976 | ECM | Enrico Rava |
The New Village on the Left | 1977 | Black Saint | Marcello Melis (con E.Rava, Roswell Rudd, Don “Famoudou” Moye, Gruppo Rubanu) |
Quartet | 1978 | ECM | Enrico Rava |
Andanada | 1983 | Soul Note | Enrico Rava Quintet |
Rava string band | 1984 | Soul Note | Enrico Rava |
Little red moon | 1985 | Soul Note | Archie Shepp (con E.Rava, Siegfried Kessler, Wilbur Little, Clifford Jarvis) |
Secrets | 1986 | Soul Note | Enrico Rava Quintet |
Animals | 1987 | Gala | Enrico Rava 4uartet |
Volver | 1988 | ECM | Enrico Rava / Dino Saluzzi Quintet |
Quatre | 1989 | Gala | Rava, D’Andrea, Vitous, Humair |
I’ll be around | 1989 | Soul Note | Tiziana Ghiglioni, Enrico Rava, Mal Waldron |
What a day! | 1990 | Gala | Enrico Rava |
Bella | 1990 | Philology | E.Rava E.Pieranunzi E.Pietropaoli R.Gatto |
Nausicaa | 1993 | Egea | E.Rava E.Pieranunzi |
Rava l’opera va | 1993 | Label Bleu | Enrico Rava |
Chanson | 1994 | Label Bleu | E.Rava R.Galliano R.Marcotulli E.Pietropaoli |
for BIX and POPS | 1994 | Philology | E.Rava F.D’Andrea |
Electric Five | 1995 | Soul Note | Enrico Rava |
Rava Carmen | 1995 | Label Bleu | Enrico Rava |
Italian Ballad | 1996 | Venus | E.Rava Electric Five |
Icon | 1996 | Flex Records | E.Rava C.Fasoli F.D’Andrea |
Ragazzi Selvaggi | 1996 | Ricordi | E.Rava |
D.N.A. | 1996 | Giant of Jazz | Enrico Rava & Mario Rusca |
Noir | 1997 | Label Bleu | Enrico Rava Electric Five |
L’age mur | 1997 | Philology | Lee Konitz – Enrico Rava Quartet |
Certi angoli segreti | 1998 | Label Bleu | Enrico Rava |
Shades of Chet | 1999 | Via Veneto | E. Rava, P. Fresu |
Andata senza ritorno | 1999 | YVP | E.Rava – M.Magnoni – J.Allouche – P.Danielsson – S.Lazarevitch |
Rava play Rava | 1999 | Philology | E.Rava – S.Bollani |
Duo en Noir | 1999 | Between the Line | Enrico Rava – Ran Blake |
Live at Birdland Neuburg | 1999 | Double Moon Records | Enrico Rava & Michael Flugel Quartet |
Litania sibilante | 2000 | Enja | Italian Instable Orchestra |
Vento | 2000 | Label Bleu | E. Rava, B.Casini |
Radio Days | 2000 | Philology | Enrico Rava, Renato Sellani |
La dolce vita | 2000 | CAM | E. Rava, G. Tommaso |
Flashback | 2001 | Philology | E. Rava, G.Basso, S.Bollani, A.Tavolazzi, M.Manzi |
Smiling in Hollywood | 2001 | GMG music | Enrico Rava / Mario Rusca Trio & Strings |
Le cose inutili | 2002 | Philology | E. Rava, R. Sellani |
Play Miles Davis | 2002 | Label Bleu | E. Rava, P. Fresu |
Montreal Diary /B | 2002 | Label Bleu | E. Rava, S. Bollani |
Full of Life | 2003 | CAM | Enrico Rava Quartet |
Happiness is… | 2003 | Stunt | Enrico Rava feat. John Abercrombie |
Play Rava | 2003 | Philology | Phil Woods Lee Konitz Enrico Rava 6et |
Easy Living | 2004 | ECM | Enrico Rava Quintet |
Hope | 2004 | Auand | Francesco Bearzatti, Enrico Rava |
Flat fleet | 2005 | Philology | Enrico Rava |
Tati | 2005 | ECM | Enrico Rava |
The Third Man | 2006 | ECM | Enrico Rava – Stefano Bollani |
The Words and The Days | 2007 | ECM | E.Rava Quintet |
New York Days | 2009 | ECM | Enrico Rava, Stefano Bollani, Paul Motian, Mark Turner, Larry Grenadier |
Tribe | 2010 | ECM | Enrico Rava Quintet (E.Rava, G.Petrella, G.Guidi, G.Evangelista, F.Sferra) |
Rava on the dance floor | 2012 | ECM | Enrico Rava |