Cinquant’anni fa usciva l’ambizioso disco dei Beatles passato alla storia come il primo “concept album” del rock
“È pazzesco, 50 anni dopo stiamo ancora ripensando a questo progetto con affetto e stupore per come quei 4 ragazzi, il loro magnifico produttore e i suoi ingegneri del suono siano riusciti a produrre un’opera d’arte così duraturo. “Ne abbiamo passate tante, negli anni sessanta, con tutta la droga e gli amici che morivano come mosche, e adesso siamo arrivati al punto in cui diamo davvero un grande valore alla vita”
(Paul McCartney)
Sembrerebbe una “una specie di magia”, eppure a distanza di mezzo secolo questo album dei Beatles riesce ancora ad emozionare, a catturare l’ascoltatore di qualsiasi età e generazione. Le melodie così accativanti, apparentemente semplici e immediate, le canzoni una più bella dell’altra, come un flusso continuo di sensazioni piacevoli e struggenti. Era effettivamente il periodo d’oro del rock, prima di Woodstock che segnò quasi la perdita dell’innocenza di una musica così giovane che accompagnava una generazione che credeva di poter cambiare il mondo. Brani come “Lucy in the sky with diamonds”, “With a little help from my friends”, “A day in the life” e la canzone che titola l’album resteranno per sempre nella memoria e nell’immaginario collettivo dell’umanità.
di Alessandro Ceccarelli
La rivoluzione musicale
Nel mondo della musica nessun artista è stato rivoluzionario come i Beatles. Dopo la loro esplosione avvenuta all’inizio degli anni Sessanta la musica e i giovani non sarebbero stati più gli stessi. Con il quartetto di Liverpool la canzone è diventata una forma d’arte. In pochi minuti e con semplici accordi erano capaci di comporre melodie accattivanti e straordinarie, come nessuno aveva fatto prima. Nella discografia dei Beatles non è facile prendere un solo disco come manifesto della loro arte. Tuttavia, “Sgt. Pepper’s”, uscito esattamente mezzo secolo fa, può essere considerato il loro capolavoro; l’album della maturità artistica e compositiva. E’ senza dubbio un disco fondamentale nella storia e nell’evoluzione del rock. Per molti musicisti emersi negli anni successivi è una sorta di “manuale” per come intendere la creatività, le composizioni e gli arrangiamenti. Ascoltando “Sgt. Pepper’s” a distanza di 50 anni, si può percepire lo sforzo concettuale e musicale dei quattro Beatles. Innanzitutto l’uso di strumenti inusuali al rock occidentale come il sitar o il Dilruba (strumento a corde etnico indiano); poi si possono ascoltare il clavicembalo, l’armonium, l’arpa e vari strumenti a fiato come il clarinetto e il corno, gli archi come il violoncello e la viola. Il discorso concettuale riguarda l’idea di comporre un album con un solo filo conduttore, con una storia precisa che è presente in tutte le canzoni del disco.
Il concept album
Con “Sgt. Pepper’s” i Beatles sono stati il primo gruppo musicale a mettere in pratica l’idea di “concept album” (usata molto negli anni ’70). Per concept album si intende un disco in cui tutti i brani ruotano attorno ad un unico tema. Il disco che più di tutti contribuì a diffondere l’idea di concept album nella musica popolare fu probabilmente “Sgt. Pepper’s Lonely Hearts Club Band dei Beatles”, sebbene, paradossalmente, quest’opera fondamentale non venga sempre considerata un ‘vero’ concept album. Per questo 33 giri, infatti, i membri del gruppo decisero di assumere delle personalità immaginarie (‘immedesimandosi’, appunto, con la “Banda dei Cuori Solitari del Sergente Pepper”). Lennon fece pressioni affinché tutte le sue canzoni già composte facessero parte dell’Lp, e di fronte a una simile resistenza si giunse a un inevitabile compromesso: l’essenza dell’album sarebbe stata semplicemente la raccolta di canzoni complete fino a quel momento, ma la copertina avrebbe dovuto indicare un’opera unica, una costruzione omogenea. Per questo motivo George Martin si trovò costretto a inventare innovative soluzioni tecniche pur di dare il segno di organicità tematica. Una di queste fu l’espediente di montare i brani senza soluzione di continuità, scelta che John condivise – al contrario di Brian Epstein – motivandola con l’esigenza di fornire “uno spettacolo continuo tutto in un’unica sequenza, che è equilibrata come il programma di un concerto”.
Dal punto di vista musicale anche per i Beatles, il disco è molto diverso dai precedenti. La qualità del suono è nettamente superiore, le sovraincisioni di vari strumenti acustici ed elettronici sono sofisticate e molto curate, grazie soprattutto al direttore d’orchestra e arrangiatore George Martin. Oltre a brani spiccatamente sperimentali, ci sono canzoni memorabili come “With a little help from my friends”, “Lucy in the sky with diamond” e “A day in the life”.
“Sgt. Pepper’s”, pubblicato il 1° giugno del 1967, fu un successo straordinario in tutto il mondo. Raggiunse la prima posizione negli Usa, Gran Bretagna, Australia, Norvegia, Svezia, Germania, il terzo posto in Giappone, il quarto in Portogallo, il nono posto in Italia. Ad oggi si calcola abbia venduto circa 32 milioni di copie in tutto il mondo.
FORMAZIONE
John Lennon: Voce, armonica, chitarre elettriche e acustiche, organo hammond, pianoforte, tape loops, sound effects.
Paul McCartney: Voce, basso elettrico, chitarre elettriche, acustiche, pianoforte, piano elettrico, organo lowrey.
George Harrison: Voce, chitarra elettrica, chitarre acustiche, sitar, armonica, kazoo, tamboura, handclaps, maracas.
Ringo Starr: batteria, percussioni, maracas, handclaps, tumular bella, voce.
George Martin: produzione, ingegnere del suono, arrangiamenti e direzione orchestrale, clavicembalo, armonium, organo, glockenspiel, pianoforte.
L’OPERA RESTAURATA
Non è stato solo restaurato l’audio dei pezzi originalmente pubblicati sull’album, che saranno in questo modo riproposti su un primo cd. Sono state remixate anche alcune altre versioni degli stessi brani scartate dall’edizione finale del 1967 e versioni di Strawberry Fields Forever e Penny Lane. Due brani, questi ultimi, registrati nelle stesse sessioni del disco ma pubblicati in origine nel 1966. Questo secondo mix verrà pubblicato in un apposito secondo cd. I due lavori saranno acquistabili anche in vinile. Non finisce qui, anzi il meglio deve ancora venire. Si potrà volendo acquistare la versione Super Deluxe, che conterrà moltissimo materiale. In 2 cd saranno contenuti il primo mix dell’album pubblicato nel 1967, il remix di ben 33 registrazioni dalle sessioni dell’album e alcuni mix originali che si ritenevano perduti e che sono stati ritrovati durante la produzione di questo lavoro. Sarà allegato un dvd in Blu-Ray con i video promozionali di Strawberry Fields Forever, Penny Lane e A Day In The Life (gli ultimi due per la verità sono già disponibili sul canale YouTube/Vevo dei Beatles) e il documentario The Making of Sgt.Pepper’s, trasmesso originariamente nel 1992 e contenente interviste ai Beatles e a George Martin. La stessa edizione sarà corredata non solo dal booklet originale, ma anche da un libro di 144 pagine contenente dettagli sulle canzoni, documenti dalle registrazioni, foto rare e saggi di importanti studiosi dei Beatles. Allegati anche un paio di poster. Questa straordinaria versione di “Sgt Pepper’s” sarà disponibile dal 26 maggio.