Il 9 settembre del 1998 moriva a Milano a soli 55 anni il cantante e compositore Lucio Battisti. La sua innovazione nella musica italiana appare oggi ancora rivoluzionaria
“Tutto mi spinge verso una totale ridefinizione della mia attività professionale. In breve tempo ho conseguito un successo di pubblico ragguardevole. Per continuare la mia strada ho bisogno di nuove mete artistiche, di nuovi stimoli professionali: devo distruggere l’immagine squallida che hanno cucito addosso. Non parlerò mai più, perché un artista deve comunicare solo per mezzo del suo lavoro. L’artista non esiste. Esiste la sua arte”
(Dall’ultima intervista a Lucio Battisti nel 1979)
di Alessandro Ceccarelli
Premessa
Lucio Battisti rimane uno degli artisti italiani più misteriosi, riservati e inaccessibili, sicuramente è l’unico cantante e musicista che non fece mai concerti dall’uscita del suo primo 45 nel 1966 sino alla pubblicazione del suo ultimo album nel 1994. Insieme a Mina è probabilmente il compositore che ha sempre avuto enormi problemi di comunicazione con la stampa e in qualche modo anche con il pubblico che in larghissima parte gli fu devoto e affezionato. La sua carriera è stata coraggiosa e innovativa grazie alla sua forte determinazione: credeva fermamente nelle sue qualità di compositore, musicista e arrangiatore. Grazie al sodalizio con il paroliere Mogol (dal 1966 al 1980) Lucio Battisti ha scritto alcune tra le più belle ed emozionanti pagine della musica popolare italiana. Nella sua carriera ha pubblicato 20 album in studio, 22 45 giri e 24 antologie. I suoi album hanno venduto circa trenta milioni di copie e se comprendiamo i singoli si arriva a cinquanta milioni fra cd e vinili.
Milano 9 settembre 1998: la sua morte all’ospedale San Paolo
Il mondo dell’informazione e i suoi fans ebbero le prime vaghe notizie sulle sue condizioni di salute verso le fine di agosto. La conferma avvenne il 29 agosto quando divenne di dominio pubblico il suo ricovero presso una non precisata clinica milanese. Dopo ben undici giorni dal suo ricovero la famiglia non fece diffondere nessun bollettino medico sulle sue condizioni. Il 6 settembre avvenne il primo colpo di scena: Battisti è grave e per questo due giorni dopo viene trasferito d’urgenza in terapia intensiva presso l’ospedale San Paolo. Il musicista muore la mattina del 9 settembre all’età di 55 anni. Le cause della morte non sono state comunicate ufficialmente: il bollettino medico riporta solamente che “il paziente, nonostante tutte le cure dei sanitari che lo hanno assistito, è deceduto per intervenute complicanze in un quadro clinico severo sin dall’esordio”. Secondo alcune voci non confermate il musicista sarebbe morto per linfoma maligno che aveva colpito il fegato; altre voci affermarono che avesse sofferto di glomerulonefrite (grave forme di insufficienza renale). Ai funerali, che furono celebrati in forma strettamente privata a Molteno, furono ammesse appena 20 persone, tra le quali Mogol. Come in vita Lucio Battisti se ne andò in punta di piedi, in un breve e assordante silenzio che risulta difficile da comprendere e spiegare anche perché l’artista è stato uno dei più popolari nella storia della musica leggera italiana insieme a Claudio Baglioni, Lucio Dalla, Gianni Morandi e pochi altri.
L’innovazione musicale portata dalle canzoni di Lucio Battisti in completa osmosi con le parole di Mogol
Non è esagerato paragonare a livello creativo e umano il duo Battisti-Mogol con il britannico Lennon-McCartney. In entrambi i casi prima della scrittura dei testi, delle note, degli accordi e degli arrangiamenti c’era uno strettissimo legame di amicizia che comprende la reciproca stima, un affetto sincero e profondo e una capacità di creare canzoni di straordinario valore artistico e grande successo popolare che non hanno eguali nel mondo per i Beatles e in Italia per Lucio Battisti e Mogol. John Lennon e Paul McCartney dal 1961 al 1970 hanno scritto con “estrema facilità” il 95 per cento dell’intero repertorio del quartetto di Liverpool. Stiamo parlando di brani immortali come “Yesterdays”, “Help”, “Michelle”, “And I love her”, “In my life”, “Hey Jude”, “Strawberry field foverer”; “Let it be”, “Come together”, “Eleonor Rigby” e tantissime altre canzoni che rimarranno per sempre nell’immaginario collettivo dell’umanità. Lucio Battisti e Mogol, separatamente, hanno composto e scritto canzoni che hanno profondamente segnato le generazioni degli ultimi cinquant’anni del nostro Paese. Brani come “Non è francesca”, “Mi ritorni in mente”, “Fiori rosa, fiori di pesco”, “Emozioni”, “Pensieri e parole”, “La canzone del sole”, “I giardini di marzo”, “Il mio canto libero”, “La collina dei ciliegi”; “Ancora tu”, “E penso a te”, “Una donna per amico” e “Con il nastro rosa” sono solo alcuni veri e propri capolavori che rimarranno per sempre ai vertici dell’arte musicale e della cultura italiana. Rispetto all’innovazione portata dai cantautori come Luigi Tenco, Umberto Bindi, Gino Paoli, Fabrizio De Andrè, Paolo Conte, Francesco De Gregori e Lucio Dalla, l’opera di Lucio Battisti (che non componendo i testi non poteva essere definito cantautore) si è insinuata nel profondo degli italiani e si è stratificata nel tempo. Già dal brano “29 settembre”, portato al successo da Maurizio Vandelli nel 1967, si intuì la grande novità portata da Battisti-Mogol. I due non volevano rimanere ancorati a determinati schemi nazional-popolari preconfezionati, ma preferirono tentare nuove e coraggiose strade, sperimentare soluzioni originali e accattivanti, varcare gli angusti argini della tradizione melodica del ‘Bel Paese’ pur senza rinnegarla in toto. La tipica “forma canzone” viene così portata per mano verso vette più alte, e impreziosita con sonorità provenienti da universi musicali distanti e all’apparenza incompatibili con quello tricolore: il blues, il soul, la musica beat inglese (e in seguito il folk, il progressive di matrice britannica (King Crimson, Genesis, Yes), le sonorità latino-americane, la new wave elettronica dell’ultima fase della carriera senza Mogol). Vale pena ricordare che Battisti scoperse e fece debuttare (a proposito di progressive) con la propria casa discografica Numero uno la Premiata Forneria Marconi nel 1972. Flavio Premoli, Franco Mussida, Franz Di Cioccio e Giorgio Piazza avevano spesso suonato nei suoi album.
L’importanza e l’originalità di Battisti dal punto di vista strettamente musicale può essere sintetizzata così: nella sua innata capacità di plasmare a piacimento la melodia (sia componendo con la chitarra e con il pianoforte), contaminandola con un’infinità di sonorità e spunti di varia provenienza. A sorprendere sono anche la ricercatezza e l’autentica poeticità delle liriche di un maestro assoluto come Mogol, che risultano perfettamente “incastonate” e fuse nel corpus musicale.
DISCOGRAFIA
Album
- 1969 – Lucio Battisti (Ricordi, SMRL 6063)
- 1970 – Lucio Battisti Vol. 2 (Ricordi, RI-K 740.143; pubblicato solo in cassetta[290][291])
- 1970 – Emozioni (Ricordi, SMRL 6079)
- 1971 – Amore e non amore (Ricordi, SMRL 6074)
- 1971 – Lucio Battisti Vol. 4 (Ricordi, SMRL 6091)
- 1972 – Umanamente uomo: il sogno (Numero Uno, ZSLN 55060)
- 1972 – Il mio canto libero (Numero Uno, DZSLN 55156)
- 1973 – Il nostro caro angelo (Numero Uno, DZSLN 55660)
- 1974 – Anima latina (Numero Uno, DZSLN 55675)
- 1976 – Lucio Battisti, la batteria, il contrabbasso, eccetera (Numero Uno, ZSLN 55685)
- 1977 – Io tu noi tutti (Numero Uno, ZPLN 34006)
- 1977 – Images (RCA, PL 11839)
- 1978 – Una donna per amico (Numero Uno, ZPLN 34036)
- 1980 – Una giornata uggiosa (Numero Uno, ZPLN 34084)
- 1982 – E già (Numero Uno, ZPLN 34182)
- 1986 – Don Giovanni (Numero Uno, PL 70991)
- 1988 – L’apparenza (Numero Uno, PL 71850)
- 1990 – La sposa occidentale (CBS, 466727 1)
- 1992 – Cosa succederà alla ragazza (Sony / Columbia, 472328 1)
- 1994 – Hegel (Numero Uno, 74321 22916 2)
Singoli
- 1966 – Dolce di giorno/Per una lira (Ricordi, SRL 10430)
- 1967 – Luisa Rossi/Era (Ricordi, SRL 10460)
- 1968 – Prigioniero del mondo/Balla Linda (Ricordi, SRL 10495)
- 1968 – La mia canzone per Maria/Io vivrò (senza te) (Ricordi, SRL 10513)
- 1969 – Un’avventura/Non è Francesca (Ricordi, SRL 10529)
- 1969 – Acqua azzurra, acqua chiara/Dieci ragazze (Ricordi, SRL 10538)
- 1969 – Mi ritorni in mente/7 e 40 (Ricordi, SRL 10567)
- 1970 – Fiori rosa fiori di pesco/Il tempo di morire (Ricordi, SRL 10593)
- 1970 – Emozioni/Anna (Ricordi, SRL 10614)
- 1971 – Pensieri e parole/Insieme a te sto bene (Ricordi, SRL 10622)
- 1971 – Dio mio no/Era (Ricordi, SRL 10637)
- 1971 – Le tre verità/Supermarket (Ricordi, SRL 10657)
- 1971 – La canzone del sole/Anche per te (Numero Uno, ZN 50132)
- 1972 – Elena no/Una (Ricordi, SRL 10666)
- 1972 – I giardini di Marzo/Comunque bella (Numero Uno, ZN 50144)
- 1972 – Il mio canto libero/Confusione (Numero Uno, ZN 50267)
- 1973 – La collina dei ciliegi/Il nostro caro angelo (Numero Uno, ZN 50316)
- 1976 – Ancora tu/Dove arriva quel cespuglio (Numero Uno, ZN 50345)
- 1977 – Amarsi un po’/Sì, viaggiare (Numero Uno, ZBN 7004)
- 1978 – Una donna per amico/Nessun dolore (Numero Uno, ZBN 7110)
- 1980 – Una giornata uggiosa/Con il nastro rosa (Numero Uno, ZBN 7178)
- 1982 – E già/Straniero (Numero Uno, ZBN 7287)