Musica, cinquant’anni fa usciva il primo album dei Queen

I Queen sono stati una tra le più importanti band della scena musicale internazionale. Ancora oggi i loro pezzi sono tra i più ascoltati e le loro sonorità influenzano generazioni di giovani e di musicisti. Inimitabili la voce e l’esuberante personalità di Freddie Mercury, il frontman del quartetto e tra i più celebri artisti nella storia del rock. Nel 2001 il gruppo britannico si è conquistato il riconoscimento nella Rock and Roll Hall of Fame di Cleveland e, nel 2004, nella UK Music Hall of Fame. Un successo che ha avuto inizio con il primo album in studio pubblicato il 13 luglio del 1973: “Queen“. La formazione storica dei Queen si è completata nel 1971 con l’ingresso del bassista John Deacon. Il frontman è il cantante e pianista Farrokh Bulsara, in arte Freddy Mercury, nato a Zanzibar da una famiglia parsi poi emigrata in Inghilterra, il chitarrista è Brian May e alla batteria c’è Roger Taylor. Il gruppo comincia a suonare nel circuito universitario e dei club nei dintorni di Londra. Nel settembre 1971, Terry Yeadon, un amico di May, offre alla band la possibilità di registrare gratuitamente nei nuovi De Lane Lea Studios per collaudarne le attrezzature. I quattro ragazzi colgono al volo l’opportunità e registrano alcuni brani originali, come Keep Yourself AliveLiar e Stone Cold Crazy. A eccezione della Chrysalis Records, inizialmente nessuna casa discografica è interessata ai Queen, ma nel 1972 le canzoni registrate attirano l’attenzione di John Anthony, discografico della Mercury Records, e di Roy Thomas Baker, collaboratore dei Trident Studios, di proprietà di Norman e Barry Sheffield. Arriva così una seconda proposta: avere a disposizione le sale di registrazione dei Trident Studios, ma solo nei “tempi morti”, quando gli artisti paganti non le utilizzano. Da giugno a novembre del 1972 la band si concentra sul terminare un brano alla volta, prima di passare al successivo. Il produttore Roy Thomas Baker chiede loro di registrare nuovamente le canzoni con un equipaggiamento migliore. Keep Yourself Alive è la prima traccia a venire registrata nuovamente, ma il risultato non soddisfa il gruppo. Nelle sessioni di mixaggio, nessun mix soddisfava le loro pretese fino a quando, dopo altri sette o otto tentativi falliti, Mike Stone ottiene l’approvazione del quartetto. Il tecnico del suono poi rimarrà a collaborare con i Queen per i successivi 5 album, a volte anche come co-produttore. Per The Night Comes Down alla fine si preferisce usare la demo registrata ai De Lane Lea Studios, poiché la qualità risultò migliore rispetto allo standard del resto delle canzoni dell’album. Stone Cold Crazy, invece, viene esclusa da questo primo disco per finire poi nel terzo. L’album, contenente dieci tracce e dalla durata complessiva di quasi 39 minuti, viene quindi pubblicato in Gran Bretagna il 13 luglio del 1973 mentre negli Stati Uniti arriva quasi tre mesi dopo, il 4 settembre. Per il nome del primo disco in studio, il gruppo britannico vaglia varie opzioni: Roger Taylor propone Top, Fax, Pix and Info ma non convince i compagni. Viene scartata anche l’ipotesi di chiamarlo Deary Me, uno dei modi di dire del produttore Roy Thomas Bake. Alla fine la band sceglie una soluzione più semplice: Queen. Anche la copertina crea dibattito. La prima idea prevede di avere una foto del gruppo, scattata nell’appartamento di Mercury, racchiusa dentro un ovale con toni seppia per dargli un aspetto “vittoriano”. Brian May suggerisce di usare alcune particolari tecniche fotografiche, ma non ottiene i risultati sperati e il chitarrista stesso propone quindi di utilizzare una foto di Freddie Mercury sul palco con alle spalle due riflettori. La retrocopertina del disco invece presenta un collage composto da immagini della band, tra cui alcune foto glam scattate a casa del cantante e altre riguardanti un party in cui ognuno di loro è mascherato. Cinque dei dieci brani di Queen sono scritti da Freddie Mercury, quattro da Brian May e uno da Roger Taylor. All’interno si trovano molteplici influenze dal pop-rock al progressive rock fino all’heavy metal, ma già sono presenti i tratti distintivi che caratterizzeranno lo stile della band. I testi trattano vari argomenti, tra cui la religione e il mito. Nel retro i musicisti fanno scrivere “Nessun sintetizzatore” dopo che alcuni ascoltatori avevano erroneamente ritenuto che alcuni effetti vocali e chitarristici fossero dovuti all’uso di strumenti elettronici. All’uscita del disco, la rivista Rolling Stone definisce in Queen “energico, quartetto funky inglese” che ha “tutti gli strumenti necessari per rivendicare l’abdicato trono heavy-metal degli Zep, oltre che per diventare una forza veramente influente nel mondo del rock. Il loro album di debutto è eccellente”. Altre testate lodano il disco, mettendo in risalto la qualità di pezzi, in particolare il trittico iniziale Keep Yourself Alive-Doing All Right-Great King Rat. Non mancano anche le critiche con alcuni magazine, soprattutto americani, che definiscono la band “banale rock da supermercato”. In ogni caso, l’album Queen segna un punto di partenza, il primo gradino di una scala che ha portato quattro giovani ragazzi inglesi a entrare nella storia della musica, influenzarla per decenni e diventare una leggenda.