Cinema/”Ad Astra”: alla ricerca del padre perduto…

“Riconosco mio padre in tutto quello che faccio. Oggi che sono in grado di capire, vedo che sia che io mi ribelli a lui o che lo emuli, lui è sempre lì. Tutto dipende da lui. Tutto ciò che ho fatto di buono nella mia vita, quello è mio padre…”. (Brad Pitt)

di Alessandro Ceccarelli

Basterebbero queste parole per andare a vedere questo sorprendente film di “fanta-psicanalisi”. Da notare anche il significato in latino di “Ad Astra”: attraverso le asperità, sino alle stelle. Nel viaggio iniziatico del protagonista del film (Brad Pitt), ci sono molto elementi interessanti: la struttura narrativa con tanto di voce fuori campo che ricorda “Apocalypse Now”. Una sorta di Cuore di tenebre nello spazio profondo; il doloroso e angoscioso percorso psicanalitico con tanto di complesso di Edipo e l’estrema eleganza visiva della solitudine dei viaggi nel cosmo. Brad Pitt disegna con realismo e profondità il tormento di un figlio che ha cercato di costruire la propria esistenza sulle orme del padre eroe dell’astronautica statunitense. Da alcuni anni il cinema statunitense sta affrontando il genere di fantascienza dando più importanza al lato umano, alle fragilità, alla solitudine e alle contraddizioni dinnanzi ai misteri del cosmo. Film come “Arrival”, “Gravity” e “Interstellar”, hanno messo al centro il rapporto tra gli esseri umani e lo spazio, le forme di vita extraterrestre e i tanti pericoli relativi alle attività umane nello spazio. “Ad Astra” prosegue questo nuovo approccio di rappresentare un genere così amato grazie soprattutto al capostipite “2001: odissea nello spazio”, pellicola che ha completamente reinventato e fatto diventare adulta la ‘science-fiction.

LA TRAMA

il Sistema Solare viene colpito da misteriosi picchi di energia, che minacciano tutta la vita sulla Terra. Dopo essere sopravvissuto a un incidente causato da uno di questi picchi, il maggiore Roy McBride (Brad Pitt) , figlio del celebre astronauta Clifford McBride Tommy Lee Jones), viene informato dal Comando Spaziale Statunitense che le ondate sono provenienti da Nettuno e forse causate dal “Progetto Lima”, diretto da suo padre per individuare forme di vita intelligenti e di cui non si hanno più notizie da sedici anni. Informato che Clifford potrebbe essere ancora vivo, Roy accetta di recarsi sulla base sotterranea di Marte, al momento al riparo dai picchi, per stabilire un contatto con suo padre e fermare le ondate letali.

Affiancato dal vecchio associato di suo padre, il colonnello Pruitt (Donald Shuterland), Roy si reca sulla Luna, dove prenderà un razzo per la base SpaceCom marziana. Roy, Pruitt e un gruppo dello SpaceCom vengono attaccati da dei pirati mentre attraversano la “terra di nessuno” lunare su dei rover. Roy trae Pruitt in salvo, ma il colonnello è rimasto indebolito fatalmente dall’attacco e non può proseguire il viaggio. Roy si trasferisce sul veicolo spaziale Cepheus in rotta per Marte. La nave riceve un segnale di soccorso da una stazione spaziale di ricerca biomedica norvegese, il capitano della Cepheus e Roy vi si recano a indagare ma, una volta entrati, il capitano viene ucciso da un babbuino, in quanto gli esemplari si erano liberati uccidendo il personale della stazione. Quando un altro babbuino attacca, Roy lo blocca in un modulo e lo depressurizza, uccidendolo all’istante. Si svolge un breve servizio funebre per il capitano, il cui corpo viene espulso nello spazio.

Cepheus si appresta ad arrivare su Marte allo scoppio di un altro picco, forzando l’atterraggio manuale, ma il capitano provvisorio è troppo spaventato per eseguire le manovre, quindi Roy prende il controllo per atterrare incolumi e gli promette di non fare rapporto. Roy viene portato nella base marziana SpaceCom dove incontra Helen Lantos, direttrice della struttura, e riceve il compito di registrare i messaggi vocali da inviare al Progetto Lima, nella speranza che Clifford risponda. Durante una registrazione, Roy esce di scena rivolgendosi emotivamente a suo padre, e viene improvvisamente rimosso dalla missione. Roy presume che sia stata ricevuta una risposta, e che il suo coinvolgimento personale rappresenti un rischio per se stesso e per il successo della missione. Mantenuto in isolamento, Roy viene visitato da Helen, la quale gli rivela di essere nata su Marte e di essere la figlia dei membri dell’equipaggio del Progetto Lima. Mostra dei filmati classificati a Roy che rivelano che l’equipaggio di Clifford si è ammutinato cercando di tornare sulla Terra, portandolo a spegnere i loro sistemi di supporto vitali e che i suoi genitori erano tra i membri dell’equipaggio uccisi. L’equipaggio che ha portato Roy su Marte sta partendo per distruggere la base del Progetto LIMA con un esplosivo atomico. I due decidono che Roy dovrebbe andare ad affrontare Clifford stesso, ed Helen lo aiuta ad intrufolarsi in un lago sotterraneo per raggiungere la piattaforma di lancio del razzo diretto a Nettuno.

Roy viene scoperto durante il decollo e l’equipaggio viene incaricato a neutralizzarlo, ma muore nella lotta. Durante il lungo viaggio verso Nettuno, Roy soffre di solitudine e riflette sulle relazioni con suo padre e sua moglie, Eve (Liv Tyler). Dopo diverse settimane di viaggio spaziale, Roy giunge finalmente alla stazione del Progetto Lima, in orbita su Nettuno. Mentre si avvicina alla base, il suo piccolo modulo viene danneggiato attraversando gli anelli di Nettuno, costringendo Roy a entrare nella base attraverso una passeggiata spaziale. La base è deserta, con i corpi senza vita dell’equipaggio che fluttuano in assenza di gravità. Roy colloca la bomba nucleare, e a quel punto suo padre, unico sopravvissuto della base, finalmente si mostra. Clifford spiega che i picchi sono causati dal nucleo di energia antimateria mal funzionante della stazione, che era stato danneggiato durante l’ammutinamento. Clifford ha continuato a lavorare al progetto, non volendo per nessun motivo rassegnarsi a perdere la possibilità di scoprire forme di vita intelligenti non umane.

Nonostante le proteste di suo padre, Roy attiva l’ordigno nucleare e si prepara a tornare sulla sua nave con Clifford, che invece usa i propulsori della propria tuta spaziale per lanciarsi nello spazio profondo. Roy, con immenso strazio, lo lascia andare e riesce a raggiungere la nave, usando un pezzo dello scafo della base Lima per proteggersi dall’anello roccioso di Nettuno. Con poco carburante rimasto per il viaggio di ritorno, Roy approfitta dell’onda d’urto dell’esplosione nucleare come propellente per spingere la nave a casa. I dati recuperati dal progetto rivelano che i pianeti considerati ospitali sono in realtà deserti, suggerendo che gli umani sono l’unica forma di vita intelligente nell’universo. Da ciò Roy viene ispirato ad apprezzare la propria vita e a riconnettersi con Eve e le persone a sé più vicine e più care.

Regia: James Gray

Soggetto e Sceneggiatura: James Grey, Ethan Gross

Direttore dalla fotografia: ho