di Alessandro Ceccarelli
Nel giro di poche settimane due grandi figure del rock anglosassone ci hanno lasciato prematuramente. Le loro voci, i loro rispettivi strumenti (entrambi suonavano il basso elettrico), resteranno per sempre nella memoria soprattutto di chi ha i capelli grigi. Stiamo parlando di Greg Lake, classe 1947 e John Wetton, classe 1949. Questi due musicisti avevano in comune diverse cose: una voce potente e originale e l’aver militato in gruppi che hanno segnato il rock dagli anni ’70 ad oggi. Greg Lake aveva contribuito alla fondazione dei King Crimson insieme a Robert Fripp e Ian Macdonald, mentre John Wetton, sempre nell’area del progressive rock aveva iniziato la sua brillante carriera nei Family e poi era stato chiamato anche lui nei leggendari King Crimson nel 1972. I due musicisti si erano formati sotto la prorompente personalità creativa e umana di Robert Fripp, un musicista eclettico, totalmente diverso da tutti gli altri “guitar heroes” dell’epoca. Greg Lake aveva caratterizzato con la sua voce melodica brani come “I talk to the wind” e “Epitaph” dal primo storico album “In the court of the Crimson King” uscito nell’ottobre del 1969. John Wetton dopo una militanza nei Mogul Thrash, era entrato nei Family, un interessante esperimento di rock band in bilico tra psichedelia e rock progressivo. Il giovane bassista-cantante apparve nell’album “Fearless” uscito nell’ottobre del 1971. La sua carriera decollò quando lo chiamò Robert Fripp in persona verso la fine del 1972 . Il leader del King Crimson stava pensando alla line-up della sua band per l’album “Larks tongues in aspic”. Wetton divenne cantante e bassista insieme al batterista Bill Bruford (uscito dagli Yes), al violinista David Cross e dal percussionista Jamie Muir. Il nuovo album dei risorti King Crimson uscì nel marzo del 1973 suscitando critiche entusiastiche da parte della stampa specializzata. La nuova direzione musicale imposta da Robert Fripp abbracciava la musica classica contemporanea, l’improvvisazione jazzistica, gli intrecci poliritmici e ben poco rock tradizionale.
La vicenda musicale e umana di Greg Lake partita dai King Crimson cambiò strada dopo che il cantante incontrò il tastierista Keith Emerson all’inizio del 1970 negli Stati Uniti. Lake stava suonando nel primo tour negli Usa dei King Crimson mentre Emerson era il leader dei Nice. I due entrarono immediatamente in sintonia sulla band da formare insieme. Robert Fripp tentò in tutti i modi di convincere Lake a restare nella band ma il bassista dopo aver partecipato al secondo album “In the wake of poseidon”, lasciò definitivamente il “re rosso”. Nell’estate del 1970 il supergruppo Emerson, Lake and Palmer debuttò trionfalmente al Festival dell’isola di Wight. La loro straordinaria performance colpì più di quella degli Who, di Jimi Hendrix, di Janis Joplin e dei Jethro Tull. La carriera di Greg Lake negli E, L & P era destinata ad avere un enorme successo di critica e di vendite discografiche. Nel novembre del 1970 uscì il primo disco degli Emerson, Lake and Palmer, un grande successo sia in Europa che negli Stati Uniti. Sino alla prima metà degli anni ’70 il trio inglese dominò le classifiche internazionali con una serie di concerti davanti ad enormi platee. Dopo la pubblicazione del triplo live “Welcome back my friends” (agosto 1974), il gruppo capitanato da Keith Emerson si prese una lunga pausa.
John Wetton intanto proseguiva la sua brillante militanza nei King Crimson. Grazie ai consigli di Fripp migliorò notevolmente la sua tecnica al basso elettrico e prese più coraggio nel partecipare alle composizioni. Dopo “Larks tongues in aspic”, i King Crimson proseguirono il loro complesso discorso musicale con “Starless and bible black” (marzo 1974) e “Red” (novembre 1974). A questo punto, improvvisamente, Robert Fripp decise di porre fine al suo gruppo e Wetton e Bruford rimasero quasi increduli: non si capacitarono della decisione del chitarrista. La band era all’apice della vena creativa e le performance dal vivo erano sempre eccellenti. Robert Fripp disse profeticamente che nel 1974 non aveva più senso suonare quel tipo di musica. John Wetton non si perse d’animo e proseguì la sua carriera suonando con gli Huria Heep tra il 1975 e il 1976 (una band di hard rock) e nei dischi solisti di Phil Manzanera e Bryan Ferry, entrambi membri dei Roxy Music. Il bassista suonò nell’album “Viva” dei Roxy Music nel 1976. L’esplosione del punk non creò problemi alla parabola musicale di John Wetton. Alla fine del 1977 fu infatti tra i fondatori di un nuovo supergruppo che spaziava dalla fusion più sofisticata al progressive: gli UK con il violinista-tastierista Eddie Jobson, il virtuoso delle sei corde Allan Holdsworth e il percussionista Bill Bruford. Iniziava una nuova intensa attività creativa e concertistica.
Gli Emerson, Lake and Palmer tornarono in attività alla fine del 1976 per le registrazione del doppio album “Works”. I tre componenti del gruppo si divisero equamente le prime tre facciate: una suite per piano e orchestra dir Keith Emerson, una con sei canzoni acustiche di Greg Lake la terza per le percussioni di Carl Palmer. Nella quarta facciata il trio suonava finalmente insieme in due lunghi brani memorabili: “Fanfare for the common man” e “Pirates”. Nonostante il grande successo del tour mondiale per “Works” era ormai evidente che i gusti del pubblico stavano cambiando. Anche la vena creativa di Keith Emerson stava declinando come apparve evidente nel successivo “Love Beach” del 1978. L’anno seguente i tre annunciarono lo scioglimento della band. Era finita l’epoca d’oro del rock progressivo. Keith Emerson si dedicò alle colonne sonore di film, Greg Lake e Carl Palmer tentarono senza successo le rispettive carriere soliste.
Con gli UK John Wetton suonò in tre album pubblicato tra il 1978 e il 1979, ovvero “UK”, “Danger money” e il live “Night after Night”. Dopo lo scioglimento di questa band John Wetton pubblicò il suo primo album solista “Caught in the crossfire” nel 1980 e l’anno seguente suonò nell’album “Number the brave” del gruppo Wishbone Ash. Poi iniziò improvvisamente il periodo d’oro della sua carriera. Nel 1981 John Wetton si unì ad un nuovo supergruppo: gli Asia con il chitarrista Steve Howe, il tastierista Geoff Downes (entrambi ex Yes) e il batterista Carl Palmer. Il successo del primo album, pubblicato nel marzo del 1982 fu enorme: le copie vendute furono oltre dieci milioni. Con gli Asia i destini di John Wetton si incrociarono nuovamente con Greg Lake dopo le rispettive militanze nei King Crimson. Nel 1984 John Wetton, deluso dalle scelte musicali della band decise di abbandonare gli Asia e venne sostituito proprio da Greg Lake. Wetton fece marcia indietro nel 1985 per l’album “Astra” che fu un totale fallimento commerciale. Il bassista rimase con gli Asia sino al 1992 quando decise di concentrarsi di più sulla carriera solista. Tornò ancora una volta negli Asia nel 2007 e vi rimase sino all’ultimo loro album “Gravitas” pubblicato nel marzo del 2014. John Wetton si è spento all’età di 67 anni il 31 gennaio del 2017 per un tumore al colon.
L’ultima parte della carriera di Greg Lake è caratterizzata dalla rinascita degli Emerson, Lake and Palmer, la prima tra il 1992 e il 1998 e la seconda nel 2010 in occasione del quarantennale della loro fondazione. La sua ultima esibizione dal vivo risale al 2010 quando suonò insieme a Keith Emerson. Recentemente è stato pubblicato “Live from Manticore Hall” che testimonia quel memorabile concerto, mentre è con il tastierista Geoff Downes l’ultima pubblicazione discografica di Greg Lake. I due musicisti hanno pubblicato nel settembre del 2015 “Ride the tiger” con Michael Giles, il primo storico percussionista dei King Crimson. Greg Lake, da tempo malato, si è spento lo scorso 7 dicembre.