Quarant’anni fa usciva il primo disco della celebre band di Mark Knopfler
“Mi immagino il paradiso come un posto dove la musica folk si incontra con quella blues”.
“Una volta che impari il fingerpicking sulla chitarra acustica, cambia il modo in cui suoni la chitarra elettrica. Così ho iniziato a suonare la Stratocaster in modo meno distorto differenziandomi dai molti chitarristi che suonano heavy tutto il tempo”.
“Molte delle mie composizioni sono nate nei luoghi che frequento abitualmente. L’ispirazione non è qualcosa che puoi avere se stai chiuso in casa oppure vai in giro con sei guardie del corpo; quello non è vivere”.
(Mark Knopfler)
di Alessandro Ceccarelli
I difficili inizi di una band dal sound originale
Esattamente quarant’anni fa iniziava la carriera musicale dei Dire Straits, creatura nata dalla mente creativa del leader Mark Knopfler. Nel 1978, un anno in cui in Gran Bretagna la scena era dominata dal punk (Sex Pistols, Clash, Ramones, Damned, ecc. ecc.) e dalla nascente new wave (Police, Elvis Costello, Talking Heads, The Cure, ecc ecc), i Dire Straits ebbero il coraggio di proporre una musica e un sound in netta contrapposizione rispetto alle mode imperanti. La band di Knopfler era indirizzata con determinazione all’esplorazione del blues e del country-folk suonati con originalità e freschezza compositiva. Dopo un esordio non proprio brillante con la denominazione di Cafè Racers, il gruppo individuò la sua denominazione che li avrebbe resi celebri, grazie a un amico di Withers che suggerì il nome Dire Straits (“terribili ristrettezze”, oppure “tremende avversità”) con riferimento all’infelice situazione economica in cui versavano i componenti del gruppo. Gli inizi della band (primavera del 1977) furono di conseguenza assai difficili: i produttori erano scarsamente interessati alla loro musica e nei primi concerti il pubblico era poco numeroso e alquanto annoiato.
Una chitarra e una voce narratrice di storie
Come chitarrista Mark Knopfler si è sempre distinto per alcune peculiarità stilistiche molto originali. Decisamente diverso dai grandi protagonisti della chitarra rock come Jimi Hendrix, Eric Clapton, Jeff Beck e Jimmy Page, Mark Knopfler, sin dall’inizio della sua carriera professionista, ha tentato di coniugare la tecnica acustica fingerpicking applicandola alla chitarra elettrica. Il fondatore dei Dire Straits è uno dei pochi strumentisti delle sei corde a suonare senza plettro (come Robert Fripp e Mike Oldfield) la chitarra elettrica. Mark Knopfler ha ideato un’impostazione particolare: mignolo e anulare – salvo rare eccezioni – rimangono appoggiati al corpo dello strumento, mentre i polpastrelli di pollice, indice e medio pizzicano le corde. Si tratta di una rielaborazione personale dello stile ‘clawhammer’, tipico dei suonatori di banjo. Suonare con i polpastrelli consente a Knopfler di esercitare un maggiore controllo sull’intervallo dinamico del suono, concedendogli inoltre la possibilità di alternare tonalità calde e avvolgenti a sonorità più aggressive e penetranti. Molto spesso il chitarrista agisce su più corde allo stesso tempo, oppure pizzica simultaneamente con pollice e indice la medesima corda facendola frustare contro la tastiera: in questo modo conferisce più incisività all’attacco degli accordi e maggior definizione alle singole note.
Il successo internazionale
La svolta avvenne quasi per caso. Mark Knopfler propose al conduttore radiofonico alla Bbc e musicologo Charles Gillett alcune canzoni che aveva composto tra cui la celeberrima “Sultans of swing”. Le composizioni colpirono molto il disc jockey che le mandò in onda stabilmente per diverse settimane. Con i passaggi alla Bbc, numerosi ascoltatori chiamarono per sapere chi fosse la band che cantava “Sultan of swing”. Grazie a questo primo riscontro di pubblico e all’interessamento di Gillett, i Dire Straits riuscirono ad avere un contratto discografico con la Vertigo Records di Muff Winwood, fratello minore del celebre Steve fondatore dei Traffic. I Dire Straits erano composti da Mark Knopfler alla voce alla chitarra solista, il fratello David alla chitarra ritmica, Pick Whiters alla batteria e John Illsey al basso. Nel mese di febbraio del 1978 i cinque giovani musicisti si recarono negli studi Basing St. di Londra. Mark Knopfler sin dall’inizio era l’indiscusso leader musicale della band e avendo ben chiaro il sound e lo stile del disco, aveva già con se tutte le basi per le nove canzoni che andranno a comporre l’intero album, ovvero un’abile e originale miscela di rock elettrico, blues e folk acustico in cui spicca il suono e il fraseggio della sua Fender Stratocaster. Sono proprio le note inconfondibili della sua chitarra ad aprire l’album grazie all’assolo introduttivo di “Down The Waterline”, brano caratterizzato da una vocalità calda avvolgente contrapposta a un suono chitarristico preciso e tagliente.Il mese successivo le registrazioni erano terminate e dopo aver fatto da ‘opening’ ad alcuni concerti dei Talking Heads l’8 giugno del 1978 fu pubblicato il loro primo album. Inizialmente il disco, senza nessuna pubblicità passò quasi inosservato, ma dopo la prima tournèe (giugno-novembre del 1978), “Dire Straits” cominciò lentamente a scalare le classifiche internazionali. Ad oggi è uno dei dischi di debutto più venduti di sempre con oltre 12 milioni di copie in tutto il mondo (nove dischi di platino, cinque d’oro e uno d’argento).
IL DISCO
I) Down to the waterline
II) Water of love
III) Setting me up
IV) Six blade knife
V) South bound again
VI) ISultans of swing
VI) In the gallery
VIII) Wild west end
IX) Lions
Testi e musiche: Mark Knopfler.
Arrangiamenti: Mark e David Knopfler.
Produttore: Muff Winwood
Ingegnere del suono: Rhett Davies.
Copertina: Chuck Loyola
Fotografie: Paddy Eckersley
Direzione artistica: Alan Schmidt
FORMAZIONE
Mark Knopfler: voce principale, chitarra solista e ritmica.
David Knopfler: chitarra ritmica.
John Illsley: basso elettrico.
Pick Withers: batteria