Storia, il 6 agosto 1945 l’orrore del primo bombardamento atomico su Hiroshima

di Alessandro Ceccarelli

Il 6 agosto di 75 anni avvenne il primo devastante bombardamento atomico della storia: l’ordigno “Little Boy” sganciato da un B-29 Usa su Hiroshima causò all’istante la morte di 80mila persone. Il numero totale delle vittime è stato calcolato in 292.325. La catastrofe della Seconda Guerra mondiale si concluse dopo il secondo orrore avvenuto nella città di Nagasaki il 9 agosto. La resa del Giappone fu scritta il 1° settembre sulla corazzata Missouri.

Il 6 agosto 1945, alle 8.15 del mattino, il bombardiere quadrimotore Boeing B-29 Superfortress “Enola Gay” sganciò su Hiroshima “Little Boy”, la prima bomba atomica a uso bellico, cogliendo di sorpresa la città, importante centro navale e militare. Lo spostamento d’aria di eccezionale potenza rase al suolo case e edifici nel raggio di circa 2 chilometri. Ai gravissimi effetti termici e radioattivi immediati (80.000 morti e quasi 40.000 feriti, più 13.000 dispersi) si aggiunsero negli anni successivi gli effetti delle radiazioni, che portarono le vittime a quota 292mila secondo le ultime stime. Il nuovo e spaventoso ordigno era stato sperimentato dagli Usa nel deserto del New Mexico il 17 luglio 1945. Dopo gli eventi di Hiroshima e Nagasaki, l’immagine del “fungo atomico” entrò nell’immaginario collettivo come simbolo di una minaccia mai conosciuta prima dall’uomo: la distruzione totale della vita sulla terra, di cui sono testimoni gli ‘hibakusha’, i sopravvissuti della bomba, circa 192 mila persone, con età media di 79 anni. Tutto si illumina di centinaia di lanterne di carta colorate adagiate sul letto del fiume Motoyasu, di fronte al monumento della pace, l’ex cupola della prefettura, l’unico edificio sopravvissuto alla bomba, rimasto intatto da allora.