Musica, quarant’anni fa il debutto degli U2: il rock batte forte in Irlanda

In occasione del quarantennale del debutto discografico della band irlandese degli U2, ho pensato di parlare di loro attraverso quello che considero il loro miglior album, il loro vertice creativo e in ultima analisi il raggiungimento della maturità artistica e strumentale. In quattro decenni ne hanno fatta molta di strada grazie soprattutto ai testi di Bono e degli arpeggi del chitarrista The Edge e alle intuizioni di Brian Eno, Steve Lillywhite e David Lanois. “The Joshua Tree” è il loro manifesto politico e musicale, è il loro dire: eccoci, siamo una rock band matura che ha saputo emanciparsi dai miti degli anni ’60 e ’70’ come Who, Rolling Stones e Led Zeppelin. Nel loro sound non c’è il blues ma nei loro testi c’è tutta la rabbia e la denuncia sociale contro le guerre, la violenza e le disuguaglianze sociali.
“Il vero male del mondo non è il despota, ma il funzionario accondiscendente, il cittadino che lascia correre. Sopra agli imperativi morali, per certe persone, c’è l’imperativo politico.
L’energia del rock ‘n’ roll è quella di abbattere il muro della fantasia”
(Bono)
di Alessandro Ceccarelli
E’ sicuramente la rock band che nel corso degli nni ’80 ha saputo rinnovare e rilanciare il significato politico e sociale del rock’n’roll. Il genere musicale che si era imposto negli anni ’60 con Beatles, Rolling Stones e Who, era entrato in crisi nella seconda metà degli anni ’70 per via di fenomeni come il punk e la disco music.  Gli U2 si formano a Dublino nel 1976, per tre anni fanno la ‘gavetta’ suonando nei tanti pub irlandesi per farsi conoscere. Nel 1979 suonano in Gran Bretagna e vengono molto apprezzati. Nel 1980 avviene il debutto discografico con l’album “Boy”, prodotto da Steve Lillywhite, figura centrale degli studi di registrazione inglesi. La formazione del gruppo è composta da The Edge alla chitarra, Adam Clayton al basso, Larry Mullen alla batteria e Bono alla voce solista. Il disco, pubblicato nell’ottobre del 1980, ha un buon riscontro nelle chart ottenendo il disco di platino negli Stati Uniti e uno di oro in Gran Bretagna. Per il lancio di “Boy”, gli U2 intraprendono un lungo tour mondiale che dura quasi due anni. Dal vivo la band convince ampiamente la critica specializzata e il pubblico che accorre sempre più numeroso soprattutto negli Stati Uniti. La chiave del successo degli U2 può essere sintetizzata in alcuni elementi. Il primo è la voce possente di Bono che dal vivo ha una forte presenza scenica; la seconda è il lavoro ritmico del chitarrista The Edge (David Howell Evans), che crea tappeti armonici e arpeggi originali ed efficaci. Il sound del gruppo è in gran parte merito delle sue chitarre e dei suoi numerosi effetti. Poi c’è da segnalare l’importanza dei testi scritti da Bono (Paul David Hewson); liriche che affrontano tematiche ‘delicate’ come le ferite storiche dell’Irlanda, la guerra civile e il terrorismo nei confronti dell’oppressore inglese; infine e non ultime per importanza le canzoni dedicate all’amore e al rapporto di coppia, descritte con grande realismo e impatto emotivo. Con il terzo l’album “War” (1983), gli U2 competono alla pari con Police e Dire Straits quale miglior rock band dell’anno.
“The Joshua Tree” il vertice creativo della band
L’Album, pubblicato nel marzo del 1987, è senza ombra di dubbio l’apice creativo della band che era in piena ascesa da alcuni anni. Le composizioni di The Edge e i testi di Bono si fanno sempre più raffinate e perfette dal punto di vista esecutivo. Le liriche sono profonde, intense e ricchi di allegorie politico-sociali. Grazie anche alla produzione di Brian Eno e David Lanois, il suono di “The Joshua Tree”, rasenta la perfezione. C’è chi parla degli U2 come la miglior rock band in circolazione. Scrive la rivista Rolling Stone il 7 maggio 1987: “La bellezza selvaggia, la ricchezza culturale, il vuoto spirituale e la feroce violenza dell’America vengono esplorati per ottenere degli effetti di fatto in ogni aspetto di The Joshua Tree; già nel titolo e nelle immagini sulla copertina dell’album, il blues e il country si mescolano chiaramente nella musica… Infatti, Bono dice che ismantellare la mitologia dell’America’ rappresenta una parte importante dell’obiettivo artistico di The Joshua Tree”. Nell’album si contrappongono l’ostilità verso gli Stati Uniti, compresa la rabbia per la politica estera dell’amministrazione Reagan in America Centrale, ed il fascino profondo della campagna americana, gli spazi immensi, la libertà e ciò che rappresenta. La band vuole un tipo di musica con un senso di ‘location’, una qualità ‘cinemtografica’. La musica e le parole sono disegnate sull’immaginario creato dalle opere degli scrittori americani conosciute dagli U2. Secondo Bono, l’album è ispirato e influenzato più dalla geografia che dalla gente. Il disco è un atto di amore verso il country e il blues. Durante la registrazione di ‘Silver and Gold’ con Keith Richards, Bono e il chitarrista degli Stones ascoltano il blues, il country, la pop music americana degli anni cinquanta, tutte influenze che, combinate con i primi ‘riferimenti’ di Bono (Patti Smith, Bob Dylan), producono un effetto sulla canzone e sull’intero album. Il 33 giri è stato registrato, in parte, negli studi Sun a Memphis (dove sono stati registrati i primi fondamentali album di rock and roll, negli anni ’50, dai primi singoli di Elvis Presley fino a quelli di Jerry Lee Lewis). Il disco contiene molte canzone divenute ‘classiche’ nel repertorio live della band. Splendida e descrittiva “When the streets have no name”, “I still haven’t found what i’m looking for” e la memorabile “With or without”. Queste tre canzoni sono il manifesto del modo di concepire la musica e i testi per gli U2, una fusione perfetta di energia, rabbia e delicatezza. “The Joshua Tree” è ancora oggi l’album più venduto e amato della rock band irlandese. Al momento delle pubblicazione raggiunse il primo posto negli Stati Uniti, Inghilterra, Canada, Germania, Italia, Francia, Nuova Zelanda e Svezia. Si calcola abbia venduto complessivamente quasi 30 milioni di copie in tutto il mondo.