Musica: Bill Evans il poeta del pianoforte

La celebre copertina dell’album di Bill Evans con Scott La Faro al contrabbasso e Paul Motian alla batteria

 

“La musica dovrebbe arricchire l’anima; dovrebbe insegnare la spiritualità mostrando alla persona una parte di sé che non avrebbe scoperto altrimenti. Il jazz non lo puoi spiegare a qualcuno senza perderne l’esperienza perché è sentimento, non parole.” (Bill Evans)

 

“Ogni mia nota è un continuo omaggio a Bill Evans” (Lyle Mays)

 

Nel 1961 usciva il capolavoro artistico di Bill Evans, considerato come una delle pietre miliari del jazz e in assoluto il miglior disco di un trio jazz di tutti i tempi.

di Alessandro Ceccarelli

Il Vanguard, centro culturale del Village

Il Village Vanguard è uno dei locali di jazz più importanti e prestigiosi di New York. Si trova in una delle zone più esclusive della metropoli, il quartiere Greenwich Village, ovvero la zona che gravita intorno alla splendida Washington Square, simbolo della New York bohémienne e della cultura alternativa sin dai tempi dei protagonisti della Beat Generation (Jack Kerouac, Allen Ginsberg e William Burroughs) negli anni ’50. Nel decennio successivo fu il ‘teatro’ del movimento hippy che protestava contro la guerra del Vietnam. Nel quartiere abitavano artisti come Woody Allen, Bob Dylan, Joan Baez, Simon And Garfunkel, Joni Mitchell e anche future star del cinema come i giovani Al Pacino e Dustin Hoffman. Anche il mondo del jazz fu affascinato da questo quartiere dal punto di vista architettonico molto simile alle case a mattoncini rossi di Londra. Il Village Vanguard fu aperto nel 1935 all’indirizzo 178 Seventh Avenue South. Il locale è un oscuro scantinato situato in un interrato dove si entra attraverso un portone rosso. L’ambiente è piccolo, a forma di cuneo e decorato con poster e strumenti d’epoca. Il palcoscenico è situato verso la punta del cuneo, coi tavoli che si aprono a ventaglio. C’è un piccolo bar nel retro, panche addossate alle pareti (i sedili economici). La stanza sul retro, detta “cucina” è in effetti un camerino per gli artisti, visto che al Vanguard non si serve cibo.

In questo ambiente sono stati registrati più di cento dischi, a cominciare da quello inciso da Sonny Rollins nel 1957. I due più famosi sono probabilmente l’album di Bill Evans (“Sunday at the Village Vanguard”) e quello di John Coltrane (“Live at the Village Vanguard”) entrambi del 1961. Wynton Marsalis, che vi ha suonato con regolarità all’inizio degli anni novanta, ha ricavato un cofanetto dalle sue serate. E in questo caratteristico locale fu registrato anche il capolavoro “Waltz for Debby” di Bill Evans con il suo trio più celebrato: quello con Scott LaFaro e Paul Motian.

“Waltz for Debby”, l’arte assoluta di Bill Evans

Il pomeriggio e la sera del 25 giugno del 1961 il trio del pianista Bill Evans si esibì in alcune sessioni musicali dal vivo al Village Vanguard di New York. Dalle registrazioni di questa straordinaria e irripetibile giornata furono ricavati due album: “Sunday at the Village Vanguard” e “Waltz for Debby”. Assieme all’album “fratello”, questo album rappresenta l’apice della capacità musicale ed interpretativa del celebre Trio, che rivoluzionò i canoni esecutivi di questo tipo di formazioni nell’ambito jazzistico. Tale culmine artistico è dovuto non solo al fatto che era in piena crescita la maturazione artistica dei tre musicisti e la loro intesa interpretativa ed esecutiva, ma anche perché fu l’ultima registrazione del trio; infatti pochi giorni dopo, il 7 luglio 1961, il grande contrabbassista Scott LaFaro morirà in un incidente stradale. Dopo questa improvvisa perdita Bill Evans entrò in un periodo di profonda depressione. Con LaFaro aveva costruito non solo un sodalizio artistico immenso ma anche sincera amicizia.

In “Waltz for Debby” sono esaltate al massimo le qualità musicali che hanno caratterizzato il trio, oltre all’innovazione apportata all’impostazione del più classico trio jazzistico (piano-contrabbasso-batteria), cioè il fatto che i tre strumenti assumono pari dignità, al contrario di quanto avveniva in precedenza e cioè che basso e batteria erano per lo più il supporto ritmico per il piano, leader indiscusso. Infatti in queste registrazioni, forse ancor più che nelle precedenti incisioni in studio, si evidenzia il continuo interscambio di ruolo primario tra lo strumento a tastiera di Bill Evans ed il contrabbasso di Scott LaFaro, con la batteria di Paul Motian concepita in modo da fare da collante per l’interplay degli altri strumenti e fornendo loro, a seconda del caso, supporto o interlocuzione. Nel disco sono presenti standard come “My foolish heart” di Washington e Young, “My Romance” di Rodgers e Hart e Milestones di Miles Davis più la composizione originale di Bill Evans che da il titolo all’album.

 

Nella foto il pianista Bill Evans e il suo Steinway & Sons

 

DISCOGRAFIA

Anno di registrazione Album Etichetta
1956 New Jazz Conceptions Riverside
1958 Everybody Digs Bill Evans Riverside
1959 On Green Dolphin Street Milestone
1959 The Ivory Hunters United Artists
1959 Portrait in Jazz Riverside
1961 Explorations Riverside
1961 Sunday at the Village Vanguard Riverside
1961 Waltz for Debby Riverside
1962 Nirvana Atlantic
1962 Undercurrent United Artists
1962 Moon Beams Riverside
1962 How My Heart Sings! Riverside
1962 Interplay Riverside
1962 Empathy Verve
1962 Loose Blues Milestone
1963 The Solo Sessions, Vol. 1 Milestone
1963 The Solo Sessions, Vol. 2 Milestone
1963 The Gary McFarland Orchestra Verve
1963 Conversations With Myself Verve
1963 Plays the Theme from The V.I.P.s and Other Great Songs MGM
1963 Time Remembered Milestone
1963 At Shelly’s Manne-Hole Riverside
1964 Trio ’64 Verve
1964 Stan Getz & Bill Evans Verve
1964 Trio Live Verve
1964 Waltz for Debby Philips
1965 Trio ’65 Verve
1965 Bill Evans Trio with Symphony Orchestra Verve
1966 Bill Evans at Town Hall Verve
1966 Intermodulation Verve
1966 A Simple Matter of Conviction Verve
1967 Further Conversations with Myself Verve
1967 California Here I Come Verve
1968 Bill Evans at the Montreux Jazz Festival Verve
1968 Bill Evans Alone Verve
1968 Live at Art D’Lugoff’s Top of the Gate Resonance
1969 What’s New Verve
1969 Autumn Leaves Lotus
1969 Jazzhouse Milestone
1969 You’re Gonna Hear From Me Milestone
1970 From Left to Right MGM
1969 Quiet Now Charly
1970 Montreux II CTI
1971 The Bill Evans Album Columbia
1972 Living Time Columbia
1972 Momentum Limetree Records
1973 The Tokyo Concert Fantasy
1973-5 Eloquence Fantasy
1973 Half Moon Bay Milestone
1974 Since We Met Fantasy
1974 Re: Person I Knew Fantasy
1974 Symbiosis MPS
1974 But Beautiful Milestone
1974 Blue in Green: The Concert in Canada Milestone
1974 Intuition Fantasy
1975 The Tony Bennett/Bill Evans Album Fantasy
1975 Montreux III Fantasy
1975 Alone Again Fantasy
1976 Quintessence Fantasy
1976 Together Again Improv
1977 Crosscurrents Fantasy
1977 I Will Say Goodbye Fantasy
1977 You Must Believe in Spring Warner Bros.
1978 Getting Sentimental Milestone
1978 New Conversations Warner Bros.
1979 Affinity Warner Bros.
1979 Marian McPartland’s Piano Jazz Fantasy
1979 We Will Meet Again Warner Bros.
1979 Homecoming Milestone
1979 The Paris Concert: Edition One Elektra Musician
1979 The Paris Concert: Edition Two Elektra Musician
1980 Turn Out the Stars: The Final Village Vanguard Recordings Nonesuch
1980 Letter to Evan Dreyfus
1980 Turn Out the Stars Dreyfus
1980 The Last Waltz: The Final Recordings Milestone
1980 Consecration: The Final Recordings Part 2 Milestone