Cinema: trionfa “Nomadland” di Chloè Zhao. Oscar per Frances McDormand e Anthony Hopkins. Italia esclusa da tutte le premiazioni

Tutto secondo previsioni. Agli Oscar 2021 ‘Nomadland’ vince come Miglior film, Miglior regia (Chloé Zhao) e Migliore attrice (Frances McDormand). Tre Oscar su sei nomination, con un tot di record per la regista Chloé Zhao: è la prima donna cinese e la seconda donna – dopo la Kathryn Bigelow di ‘The Hurt Locker’ nel 2010 – a laurearsi Best Director. ‘Nomadland’ corona così il cursus honorum iniziato con il Leone d’oro alla 77esima Mostra Internazionale d’Arte Cinematografica di Venezia nel 2020: per la Laguna, dopo la parentesi ‘Parasite’ a favore di Cannes l’anno scorso, la riconferma di essere trampolino privilegiato per l’award season hollywoodiana, sebbene in una stagione così idiosincratica a causa della pandemia. ‘Nomadland’ segna agli Academy Awards un triplete dopo il bis ai Golden Globes (film drammatico e regia). Frances McDormand incassa il suo terzo Oscar da protagonista, nonché quello da produttrice al pari della stessa Zhao. Tratto dal saggio di Jessica Bruder, ‘Nomadland’ è interpretato da attori professionisti, quali la protagonista McDormand e David Strathairn, e da non professionisti, ovvero i nomadi Linda May, Swankie e Bob Wells. Dopo ‘Nomadland’, il cui budget oscilla tra i quattro e sei milioni di dollari, la regista cinese porterà in sala ‘Gli Eterni’, l’atteso Marvel movie da duecento milioni di sola produzione. Trentotto anni, natali a Pechino, studi londinesi, apprendistato tra Los Angeles e New York, ‘Nomadland’ è il suo terzo film: negli Usa è uscito il 19 febbraio 2021 in contemporanea nelle sale e sul servizio streaming Hulu, da noi arriverà sul grande schermo a maggio e il 30 aprile su Disney+ Star. In una serata triste per il cinema italiano – a secco ‘Pinocchio’ di Matteo Garrone e Laura Pausini – con ‘Nomadland’ possiamo consolarci un poco, giacché annovera le musiche di Ludovico Einaudi: “So di non fare bella figura a confessarlo, ma ho cercato su Google ‘musica classica ispirata alla natura’, e su YouTube – ha dichiarato Chloé Zhao alla Rivista del Cinematografo – mi è comparso il video di ‘Elegy for the Arctic’ di Ludovico Einaudi, in cui il maestro suona il pianoforte su una piattaforma galleggiante fra i ghiacci del Polo Nord. Ho pensato che la sua musica funzionasse per il nostro film, e così è stato”.
Chi è la regista entrata nella storia
“Ringraziamo tutte le mani e tutti i cuori che si sono messi insieme per fare questo film”. Sono le prime parole con le quali la regista Chloè Zhao ha accolto la notizia dell’Oscar per il suo film ‘Nomadland’, sul palco di Hollywood. “Vogliamo esprimere tutta la nostra profonda gratitudine all’intera comunità nomade, a tutte le persone che abbiamo incontrato lungo la strada: grazie per averci insegnato il potere della resilienza e della speranza e per averci ricordato qual è la vera gentilezza”, ha poi concluso la regista cinese. Zhao ha fatto la storia diventando la prima donna asiatica e la seconda donna in assoluto a vincere il premio come miglior regista e come miglior film. La regista è al suo terzo lungometraggio dopo ‘Songs My Brothers Taught Me’ del 2015 e ‘The Rider – Il sogno di un cowboy’ del 2017, tutti ritratti di persone, spesso interpretate da attori non professionisti, che vivono ai margini della società nel West americano. Il suo prossimo film sarà invece un blockbuster a fumetti Marvel, ‘Gli Eterni’, la cui sola produzione è costata duecento milioni di dollari. Con il suo trionfo agli Oscar, che arriva 11 anni dopo che Kathryn Bigelow è diventata la prima donna a vincere la statuetta come miglior regista per ‘The Hurt Locker’, la 39enne  Zhao è stata riconosciuta come una delle cineaste più di talento degli ultimi anni. Nata a Pechino, suo padre era un dirigente di successo dell’acciaio e la sua matrigna è la famosa attrice comica cinese Song Dandan. “Ultimamente ho pensato molto a come andare avanti  quando le cose si fanno difficili – ha detto Zhao ringraziando per l’Oscar ricevuto – Penso che risalga a qualcosa che ho imparato da bambina. Quando crescevo in Cina, mio padre e io giocavamo a memorizzare poesie e testi classici cinesi, li recitavamo insieme e cercavamo di finire le frasi l’uno dell’altro. Ce n’è uno la cui prima frase è: ‘Le persone alla nascita sono intrinsecamente buone’. Parole che hanno avuto un così grande impatto su di me quando ero bambina, che ancora oggi ci credo veramente. Anche se a volte può sembrare vero il contrario – ha aggiunto la regista – ho sempre trovato la bontà nelle persone che ho incontrato, ovunque andassi nel mondo”. Zhao ha avuto un rapporto difficile con il suo paese d’origine, soprattutto da quando è riemersa un’intervista del 2013 in cui ha detto che c’erano “bugie ovunque”. Un’affermazione che ha scatenato la reazione delle autorità cinesi sull’uscita di ‘Nomadland’ nel Paese. Tuttavia, oggi, dopo l’annuncio della sua vittoria, sulla piattaforma di microblogging cinese Weibo sono fioccate le lodi nei confronti della Zhao.
L’ululato di Frances McDormand
A Hollywood come nel Grand Canyon: l’ululato dell’attrice Frances McDormand si alza al termine del breve discorso per la vittoria dell’Oscar al film ‘Nomadland’ e a lei come miglior attrice protagonista. “Noi questo lo dobbiamo ai nostri lupi”, è stato il suo riconoscimento prima di lanciare un lungo ululato. Poco prima, l’attrice ha lanciato un appello: “Per favore, guardate il nostro film sullo schermo più grande possibile e un giorno, molto presto, portate tutti quelli che conoscete dentro a un cinema, spalla a spalla in questo spazio buio e andate a vedere tutti i film che sono stati presentati questa sera”.
Statuetta a sir Anthony Hopkins
“Congratulazioni a Antony Hopkins per il suo Premio Oscar”. Solo tre parole, meglio solo tre sostantivi, per salutare ufficialmente l’incoronazione con l’Oscar di Anthony Hopkins, assente a Hollywood alla cerimonia di premiazione quale miglior attore protagonista per l’interpretazione del film ‘The Father’, titolo in italiano ‘Nulla è come sembra’. L’attore britannico, 83 anni, è il più anziano d’età a ricevere l’Oscar che, in sua assenza, è stato ritirato in suo nome da Joaquin Phoenix, che ha presentato la categoria e annunciato la vittoria di Hopkins con quelle tre parole ufficiali espresse subito dopo l’annuncio, dall’attore che vinse la scorsa edizione degli Oscar grazie all’interpretazione di ‘Joker’.