Cinema, si è spento Helmut Berger, protagonista della trilogia tedesca di Luchino Visconti

L’attore austriaco Helmut Berger è morto a Salisburgo. Ne ha dato notizia la stampa tedesca fra cui il Tageschau, che cita la sua agenzia. Berger è morto alla vigilia del suo 79esimo compleanno, alle 4 del mattino, in modo “inaspettato”. Helmut Berger era un modello e fu lanciato nel mondo cinematografico da Luchino Visconti, di cui diventò compagno di vita. Berger recitò anche con attori come Romy Schneider, Elisabeth Taylor, Henry Fonda e Burt Lancaster. L’attore austriaco Helmut Berger è morto a Salisburgo. Ne ha dato notizia la stampa tedesca fra cui il Tageschau, che cita la sua agenzia. Berger è morto alla vigilia del suo 79esimo compleanno, alle 4 del mattino, in modo “inaspettato”. Helmut Berger era un modello e fu lanciato nel mondo cinematografico da Luchino Visconti, di cui diventò compagno di vita. Berger recitò anche con attori come Romy Schneider, Elisabeth Taylor, Henry Fonda e Burt Lancaster. Helmut Berger nacque in una famiglia di albergatori e da ragazzo frequentò un collegio nella città austriaca di Feldkirch. Successivamente lavorò per qualche tempo nel settore alberghiero e della ristorazione, pur non avendo alcun interesse nei confronti di quel genere di attività. All’età di 18 anni si trasferì a Londra, dove si mantenne con occupazioni occasionali e posando come modello, prendendo nel frattempo lezioni di recitazione. Si trasferì quindi in Italia, dove frequentò i corsi di teatro all’Università per stranieri di Perugia. Si spostò successivamente a Roma, dove lavorò come modello e assistente cinematografico. Nel 1964, durante le riprese del film Vaghe stelle dell’Orsa…, incontrò il regista Luchino Visconti, evento che rappresentò il punto di svolta per la vita privata e professionale di Berger: tra i due cominciò una relazione che avrà termine solo con la morte del regista milanese. Diretto da Visconti, Berger affrontò il suo primo ruolo da attore nell’episodio La strega bruciata viva del film Le streghe (1967), mentre l’anno seguente ebbe la sua prima parte da protagonista nel film I giovani tigri (1968), diretto dal regista Antonio Leonviola. Helmut Berger nei panni di Alberto Finzi-Contini ne Il giardino dei Finzi-Contini (1970). Il successo giunse con La caduta degli dei (1969), diretto nuovamente da Visconti, il quale gli affidò la parte del nevrotico e decadente personaggio di Martin von Essenbeck. Il regista gli farà poi interpretare il ruolo dell’infelice sovrano Ludovico II di Baviera nel film Ludwig (1973), nonché quello del cinico Konrad in Gruppo di famiglia in un interno (1974). Berger lavorò anche con Vittorio De Sica in Il giardino dei Finzi Contini (1970), vincitore del premio Oscar 1972 per il miglior film straniero e, sempre nel 1972, con Nelo Risi ne La colonna infame, basato sul saggio Storia della colonna infame di Alessandro Manzoni. Nel 1975 fu il protagonista maschile di Salon Kitty di Tinto Brass, e l’anno dopo del film Una romantica donna inglese (1976), diretto dal regista britannico Joseph Losey. Dopo la scomparsa di Visconti nel 1976, Berger entrò in un periodo di forte depressione (dichiarò di “essere divenuto vedovo a soli 32 anni”) che, unitamente agli eccessi di una vita sregolata, lo costrinse a più di una sosta forzata, la prima nel 1977, quando rischiò di morire per eccesso di stupefacenti. L’amico Claude Chabrol ingaggiò Berger nel 1980 nell’adattamento televisivo del romanzo Fantômas, anche se con molte difficoltà. L’attore dovette affrontare sia la crisi cinematografica italiana sia il proprio declino fisico, e la mancanza di scritture lo costrinse a dirigere il suo percorso lavorativo al piccolo schermo e a film di poco rilievo. Durante gli anni ottanta partecipò alla terza stagione statunitense della serie tv Dynasty[3], nel 1985 al film di guerra Cold Name: Emerald, per poi tornare in Italia nel 1989 e interpretare Egidio nello sceneggiato tv i Promessi Sposi.
Nel 1990 Francis Ford Coppola lo scritturò per Il Padrino III, affidandogli il ruolo di Frederick Keinszig, un ricco e potente banchiere svizzero, ma fu un’importante collaborazione musicale a riportare Berger alla notorietà nel 1992: lavorò infatti, con Madonna nel controverso video musicale di Erotica. Nel 1993 ritrovò dopo molti anni un ruolo da protagonista nel film tedesco Ludwig 1881, interpretando ancora il personaggio di Ludovico II. In tempi più recenti ha partecipato da protagonista al film drammatico Blutsfreundschaft (2009), presentato nel 2010 al Festival del Cinema di Berlino, in cui ha interpretato il ruolo del proprietario di una lavanderia che ha una relazione con un militante neo-nazista. Nell’ottobre del 2012 è tornato in tv nel reality televisivo tedesco Ich bin ein Star – Holt mich hier raus!, della tv RTL, apparizione che ha destato molte polemiche soprattutto per le sconcertanti condizioni fisiche in cui apparve l’attore il quale, dopo poche puntate, ha abbandonato lo show proprio per problemi di salute. Nel 2013 è tornato al cinema con il film Il violinista del diavolo di Bernard Rose, mentre nel 2014 ha fatto parte del cast del film francese Saint Laurent, del regista Bertrand Bonello, in cui ha impersonato il grande stilista nei suoi ultimi anni di vita. Helmut Berger è stato attore in due trilogie di Visconti: la cosiddetta “Trilogia tedesca”, definita tale in quanto fa trasparire una profonda conoscenza della cultura e della storia germaniche: La caduta degli dei (1969), Morte a Venezia (1971), Ludwig (1973); la “Trilogia bergeriana”, della quale Berger è protagonista e grande interprete: La caduta degli Dei (1969), Ludwig (1973) e Gruppo di famiglia in un interno (1974).