Cinema, l’attore e regista George Clooney spegne 60 candeline tra Oscar, impegno sociale e umanitario

Carisma, fascino, talento cinematografico e un cuore d’oro. Tra le tante virtù di George Clooney, che oggi festeggia i sui primi 60 anni, l’impegno sociale è sicuramente una delle più onorevoli. E lo ha dimostrato per l’ennesima volta facendosi portavoce proprio in occasione del suo compleanno dell’associazione Omaze a favore dei diritti umani. In un video social l’attore invita alla raccolta fondi e mette in palio una serata in compagnia sua e di sua moglie nella loro megavilla sul lago di Como. Poi racconta di come sia bella l’amicizia e, prendendo in giro l’amico e collega Brad Pitt, svela di essere un dei suoi fan più accaniti. Impegno sociale e tanta ironia quindi, una sorta di fil rouge del grande attore, che dei suoi 60 anni ad Entertainment Tonight ha svelato: “Non ne sono entusiasta ma è meglio che morire”, aggiungendo quanto in realtà si stia godendo la vita e si senta “felice e benedetto” nel suo matrimonio con Amal Alamuddin, che ha sposato nel 2014, e la famiglia che condividono. Attore, regista, produttore, imprenditore, quindi ma anche marito innamoratissimo e papà amorevole dei suoi gemelli di tre anni, Alexander e Elia. Per i suoi innumerevoli fan però, George Timothy Clooney, kentuckiano dall’anima europea, rimane sempre il giovane rubacuori “Doug” Ross di “E.R.”, lo spavaldo malandrino di “Ocean’s Eleven”, l’atletico agente segreto di “Syriana”, il felpato testimonial del caffe’ globale.  Nato a Lexington nel 1961, cresciuto in una famiglia legata a filo doppio con lo spettacolo (il padre era un conduttore televisivo, la madre una stellina dei concorsi di bellezza, lo zio il celebre attore Jose’ Ferrer), George ha nelle vene sangue inglese, irlandese, tedesco: un vero esemplare dell’americano “Wasp”, anche se poi ha sempre combattuto il razzismo strisciante di questo tipo di formazione. Da ragazzo ha studiato tra Cincinnati (Oahio) e Augusta (Kentucky). Nonostante non si sia mai laureato, ha sempre avuto buoni voti a scuola per i suoi successi come giocatore di basket baseball, sport in cui ha accarezzato anche il sogno di un contratto da professionista. Invece il provino non ebbe un buon esito, proprio come quello per un ruolo in “Thelma e Louise” che lo avrebbe fatto emergere dall’anonimato delle prime serie tv in cui aveva trovato spazio. Il regista, Ridley Scott, lo convoco’ ben 5 volte ma alla fine diede la parte all’altrettanto sconosciuto Brad Pitt: ironia della sorte, da allora i due sono rimasti i migliori amici e in coppia garantiscono in partenza il successo di un film. Era il 1991 e George Clooney aveva già alle spalle una dozzina d’anni di gavetta, ma anche la prima occasione fortunata, una serie tv con Elliot Gould curiosamente intitolata “E/R” del 1984, era passata inosservata. Il vero colpo di fortuna arriva invece nel 1994 ed è la serie tv della NBC “E.R. – medici in prima linea” che proseguirà con audience mondiale per 15 stagioni fino al 1999. Niente a che vedere con il lavoro precedente dal titolo quasi uguale. Questa volta la scrittura è di Michael Crichton, medico e scrittore, autentico Re Mida del box office e qui autobiografico nel rievocare la vita quotidiana di una Emergency Room di Chicago. Clooney, fedele al suo personaggio dalla prima all’ultima stagione, ne esce con la qualifica di “uomo piu’ sexy del mondo” (per la rivista People), una strada spianata per Hollywood, dove nel frattempo è diventato amico e socio di Steven Soderbergh. I due progettano insieme prima “Out of Sight” (1996) e poi “Ocean’s Eleven” (2001) sbancando il box office. Ma alla fine degli anni ’90 Clooney è già diventato un “valore sicuro” per i produttori grazie a titoli mainstream come “Batman & Robin”(è il sesto attore a vestire i panni dell’uomo pipistrello) e film per cinefili come quelli ideati insieme ai Fratelli Cohen (“Fratello dove sei?”, 2000). Ha recitato con il guru americano Terrence Malick (“La sottile linea rossa”), fatto coppia sullo schermo con Michelle Pfeiffer e Nicole Kidman. I tre sono tanto amici che, alla festa per i 40 anni dell’attore, le due donne scommettono 10.000 dollari a testa sul fatto che lo “scapolo d’oro” trovera’ moglie contro le sue previsioni. Dieci anni dopo Clooney (all’epoca ancora scapolo) restituirà gli assegni rilanciando la posta. Nel 2013 comincia a frequentare la bella avvocatessa Amal Alamuddin che sposerà nel 2014 (officiante italiano Walter Veltroni) e con cui nel 2017 ha avuto due gemelli. Una coppia che ha sempre fatto sognare Hollywood e non solo: il fascino di George e Amal ha spinto alcuni a ipotizzare anche una loro scalata alla Casa Bianca, visto il loro impegno sul fronte sociale e politico. Clooney si è schierato a più riprese con Hillary Clinton e contro Donald Trump, Alamuddin è scesa in campo contro l’ex presidente in nome dei diritti umani. “Per me sposare Amal – ha ribadito ancora di recente Clooney – è stato come vincere al jackpot e la lunga pausa del lockdown, pur con tutte le sue difficoltà, ci ha reso ancora piu’ uniti e più forti. Fare il marito e il padre è meglio che vincere l’Oscar”. Di questo Clooney ha una certa esperienza con sette nomination e due vittorie: una come attore co/protagonista per “Syriana” (sua anche la regia) e l’altra sul gradino più alto del podio come produttore di “Argo” diretto da un attore passato come lui dall’altra parte della cinepresa, Ben Affleck. Come regista Clooney è molto stimato e tutti i suoi film (sette in tutto più la miniserie “Comma 22”) hanno avuto buone critiche, anche se nessuno ha battuto il suo formidabile “Good Night and Good Luck” del 2005. Ma da attore resta soprattutto un divo e nel 2022 farà di nuovo coppia con Julia Roberts nel melodramma romantico “Ticket to Paradise” girato in Australia e fermato temporaneamente dal Covid.